Si celebra anche quest’anno la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, promuove – tramite campagne e attività –la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale.

Tema dell’edizione 2022, “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale” (Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority), perché in un mondo scosso dagli effetti della pandemia, delle guerre e dell’emergenza climatica, il benessere di tutti deve essere prioritario.
Per l’OMS, la salute mentale è una componente essenziale della salute, e la definisce “come lo stato di benessere che consente a un individuo di realizzare le proprie abilità, di sostenere i livelli normali di stress della vita quotidiana e di lavorare in modo produttivo e fornire un contributo alla propria comunità”.
I disturbi mentali, possono colpire chiunque, a qualsiasi età e rappresentano una delle principali cause di disabilità.
Nel mondo, il 10 – 20 % di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali.
La metà di tutte le malattie mentali inizia all’età di 14 anni e tre quarti comincia entro i 25 anni. Se non trattate queste condizioni possono influenzare pesantemente lo sviluppo dei giovani e la possibilità di vivere vite soddisfacenti e produttive da adulti
In Italia, ogni anno, 1 persona su 4 soffre di un disturbo mentale, mentre a livello
mondiale, un miliardo di persone convive con una patologia mentale.
Il 14 % degli adolescenti ha un problema di salute mentale, più di un decesso su 100 è dovuto a un suicidio e nel 58% dei casi a togliersi la vita sono le persone con meno di 50 anni ( Rapporto World Mental Health OMS). Numeri destinati a crescere anche in rapporto all’incremento della popolazione, con un conseguente impatto sulla salute e sui principali aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo
La pandemia ha avuto un impatto negativo sulle patologie mentali specie su alcune fasce di età, specialmente bambini ed adolescenti. La criticità maggiore è stata l’aver considerato poco le sue conseguenze sia a breve che a lungo termine sulla salute mentale della popolazione. In aumento soprattutto ansia e depressione.
Secondo il rapporto BES 2021, “se gli adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale erano nel 2019 il 3,2% del totale, nel 2021 tale percentuale è raddoppiata (6,2%); si tratta di circa 220 mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni che si dichiarano insoddisfatti della propria vita e si trovano, allo stesso tempo, in una condizione di scarso benessere psicologico. D’altra parte, gli stessi fenomeni di bullismo, violenza e vandalismo a opera di giovanissimi, che negli ultimi mesi hanno occupato le cronache, sono manifestazioni estreme di una sofferenza e di una irrequietezza diffuse e forse non transitorie. In questo stesso gruppo di età, la sedentarietà è passata dal 18,6 al 20,9%, stante l’impossibilità per molti di svolgere in modo continuativo l’attività sportiva. E, tra i ragazzi di 14-17 anni, sono state osservate quote elevate di consumatori di alcol a rischio (23,6%).
Purtroppo nonostante i numeri allarmanti, si continua a stigmatizzare la malattia mentale, con conseguente isolamento sociale pregiudizio e colpevolizzazione delle persone affette da disturbi mentali e dei loro cari.
Sensibilizzare e intervenire con una corretta informazione è fondamentale.