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L’allattamento: il modo più naturale di nutrire il bambino
Paride Travaglini2022-10-07T15:55:13+02:00
Un investimento per la salute
Ad Ottobre si celebra la World Breastfeeding Week, la Settimana Mondiale dell’allattamento al seno, promossa dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) e l’UNICEF.
L’allattamento è il modo più naturale di nutrire il bambino.
Il latte materno va oltre la definizione di alimento. Non esiste una formulazione artificiale in grado di equipararlo. Esso è il primo e più importante alimento funzionale e per assicurare fin dalla nascita la salute, l’OMS, l’Unicef e le associazioni mediche di tutto il mondo raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita, seguito da un allattamento al seno complementare fino ai 2 anni e oltre.
Il latte materno continua a essere un’importante fonte di nutrimento per i bambini dopo i primi 6 mesi di vita, in modo particolare quando le madri integrano il proprio latte con altri cibi. In media, i bambini di 6-8 mesi ricevono oltre il 70% del fabbisogno energetico dal latte materno, il 55% a 9-11 mesi e il 40% a 12-13 mesi. Il latte materno rappresenta la fonte principale di proteine, vitamine, minerali e acidi grassi essenziali.
Quali i benefici dell’allattamento?
Allattare, non è semplicemente un modo di nutrire il bambino, ma una rete complessa di relazioni tra madre e figlio che agiscono sullo sviluppo cognitivo e psicomotorio, sul comportamento e sul benessere psicologico del bambino stesso.
Il latte materno è il miglior alimento per il bambino perché è in grado di fornire tutte le sostanze nutritive necessarie per una crescita e uno sviluppo sani.
L’allattamento al seno aiuta quindi il piccolo a crescere e svilupparsi nel modo migliore ed a mantenere i benefici anche nel tempo.
Il latte materno contiene anticorpi e fattori protettivi che proteggono da infezioni respiratorie, asma e gastrointestinali.
I bambini allattati al seno, hanno minore probabilità di sviluppare obesità infantile e diabete ed incorrere in allergie alimentari e coliche.
L’allattamento al seno, contribuisce ad una migliore conformazione della bocca, migliore sviluppo neurologico ed immunitario ed a ridurre il rischio della Sudden Infant Death Syndrome, la Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante (SIDS) .
L’allattamento, si ripercuote positivamente anche sulla mamma con diminuzione dell’ansia, miglioramento del tono dell’umore, maggiore autostima e riduzione del rischio di depressione post partum.
Benefici anche sulla qualità del sonno e della pressione arteriosa.
L’allattamento inoltre aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza, a ridurre il rischio di sviluppare osteoporosi e a prevenire alcune forme di tumore all’ovaio ed al seno.
Allattare al seno è inoltre pratico e non richiede preparazione. E’ gratuito oltre che ecosostenibile poiché migliora la nutrizione, garantisce la sicurezza alimentare e riduce le disuguaglianze tra e all’interno dei paesi.
Nonostante ciò c’è ancora scarsa attenzione all’importanza della nutrizione nel corso dei primi mesi di vita e la percentuale di neonati allattati esclusivamente al seno è lontana da una situazione ottimale, come emerge dallo “Studio NASCITA” – NAscere e creSCere in ITAlia, coordinato dal Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, in collaborazione con l’associazione Culturale Pediatri (ACP).
Lo studio in sintesi ha evidenziato come la situazione sia meglio al Centro e al Nord, ma come restino molto alte le disparità. La nutrizione inoltre è trascurata soprattutto nei primi mesi del bambino
Sono necessari interventi a supporto dell’allattamento necessari interventi a supporto dell’allattamento, in particolare per le mamme più vulnerabili, e interventi organizzativi nell’ambito del percorso nascita (riducendo, per esempio, il ricorso non appropriato al parto cesareo), fattore che riduce la propensione all’allattamento.
Il campione era composto da 809 bambini, di cui 415 maschi (51,3%) e 394 femmine (48,7%). Il 44% dei bambini risiede nel Nord Italia, il 23% nel Centro e il 33% nel Sud. Alla dimissione dopo il parto, il 71% dei neonati è allattato al seno in modo esclusivo. Questa percentuale scende a 65% dei bambini al momento della prima visita (primo mese di vita) e al 59% nella seconda (compimento del secondo mese). Solo il 30% dei neonati è allattato esclusivamente al seno almeno fino al sesto mese.
L’allattamento esclusivo al seno almeno fino al sesto mese prevale nelle regioni del Centro (34,4%), del Nord (31,3%) e scende notevolmente al Sud (23,9%). Prevale nelle mamme lavoratrici (32,9% vs 21,6% delle casalinghe o disoccupate) e con un’istruzione universitaria (31,9%).
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