Due volte l’anno, mettiamo mano all’orologio in occasione del passaggio all’ora solare o all’ora legale.

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, lancette dell’orologio indietro di un’ora. Torna infatti l’ora solare. Si dormirà un’ora in più, recuperando l’ora persa a marzo ma non senza effetti collaterali che possono manifestarsi.

Infatti, anche se si ha la convinzione che il passaggio da ora legale ad ora solare sia indolore o dia origine a lievi fastidi, lo spostamento in avanti o indietro di un’ora , si ripercuote negativamente sul nostro organismo e sulla nostra salute.

Ognuno di noi ha infatti un’orologio biologico preciso e definito, che si sincronizza con l’ambiente naturale e completa il suo ciclo in 24 ore se non intervengono fattori perturbanti.  Nel momento in cui si verificano variazioni  ad esempio di luce, si va ad alterare il ritmo circadiano che regola l’alternanza tra sonno e veglia ed altri aspetti fisiologici, già messo alla prova dalle nostri abitudini di vita condizionate dall’orologio sociale.

Il nostro organismo dunque è progettato per seguire certi ritmi e ogni variazione, anche di una sola ora, come avviene con il passaggio da ora legale a ora solare e viceversa, può influenzare la secrezione di ormoni e dunque la qualità del sonno e della veglia

Studi concordano sul fatto che avere dei ritmi costanti tutto l’anno, e il rispetto dei tempi naturali dettati dall’ambiente con l’alternarsi naturale della luce e del buio, è un vantaggio per la salute.

Eliminare questo doppio passaggio ora legale/ora solare e viceversa farebbe bene al nostro stato psicofisico.

In base ai cicli sonno/veglia e quindi al cronotipo si può essere:

Gufo o  “serotino”, persona maggiormente attiva la sera, che preferisce andare a letto tardi ed ha difficoltà ad alzarsi presto e a rendere nelle prime ore del mattino. Presenta il massimo della produttività nel pomeriggio-sera fino alle 2-3 di notte. Interessa circa il 20% della popolazione

Allodola o “mattutino”, persona che si alza presto e va a dormire presto, maggiormente attiva nella prima parte della giornata, con un rendimento maggiore in tarda mattinata e primo pomeriggio,  per avere poi un calo in serata. Interessa circa il 10% della popolazione

Colibrì  cronotipo intermedio, quello predominante (70%)

Chi risente maggiormente del passaggio dall’ora legale all’ora solare e viceversa sono sicuramente il cronotipo allodola e gufo.

In questo caso saranno le allodole  che soffriranno maggiormente del ritorno all’ora solare.

L’avvicendamento tra ora solare ed ora legale che si ripete annualmente è legato a questioni che riguardano il risparmio energetico.

In seguito a una decisione del Parlamento Europeo, ogni Stato avrebbe dovuto decidere se continuare a effettuare il cambio tra ora solare e ora legale oppure no: la Commissione Europea aveva detto che entro ottobre 2019 ogni stato europeo avrebbe dovuto decidere  se adottare, durante tutto l’anno, l’ora solare oppure quella legale.

L’Italia dovrà adeguarsi al più presto.

Quali effetti sulla salute?

Il cambio d’ora influenza negativamente il sonno e la concentrazione, ma si verificano anche cali energetici e sbalzi d’umore senza motivo apparente.

Attenzione anche al “mal d’autunno”, che colpisce annualmente molte persone. Un malessere causato dall’alterazione del fotoperiodo, cioè dalla quantità di luce giornaliera.

Le giornate più corte, condizionano soprattutto le fasce più deboli, soprattutto bambini ed anziani e le donne tra i 30 e 40 anni.

In genere tali effetti, scompaiono nel giro di qualche giorno. L’alimentazione e lo stile di vita, possono aiutare ad adattarsi meglio al cambio orario.

Nei giorni precedenti e successivi, è bene cenare almeno due ore prima di coricarsi e non eccedere con le quantità.

Scegliere cibi che stimolano la produzione di serotonina, l’ormone del buon umore, considerando che la diminuzione di luce può interferire sulla sua produzione da parte del cervello

Spazio a cacao e cioccolato fondente, cereali integrali, semi di sesamo, semi di girasole, verdure a foglia verde, patate, noci, kiwi.

Meglio evitare o ridurre drasticamente il consumo la caffeina e di zuccheri semplici e carboidrati raffinati, ma anche di cibi particolarmente grassi, cibi in scatola, superalcolici e alimenti eccitanti e piccanti.

Come condimento prediligere l’olio EVO.

Non va dimenticata l’attività fisica e la meditazione.

Durante questi giorni è importante prendersi delle pause e non forzare i ritmi, oltre a consumare i pasti alla stessa ora per contrastare l’eventuale inappetenza o eccesso di fame, addormentarsi e svegliarsi sempre alla stessa ora.

Sarebbe buona abitudine dormire con le tapparelle alzate in modo da svegliarsi con la luce del sole.

 

“Le questioni dell’impegno dei governi nei confronti del cambiamento climatico, nonché le strategie di adattamento e mitigazione che devono essere promosse, sono state evidenziate in un recente editoriale su The Lancet Regional Health – Europe.1Tuttavia, gli obiettivi del Green Deal europeo sono diventati più sfidanti a causa della crisi energetica innescata dalla situazione internazionale. In questo quadro, guardando anche ai benefici attesi sul clima e sulla salute, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha lanciato una proposta al Presidente del Consiglio Mario Draghi chiedendo l’adozione permanente dell’ora legale (DST) in Italia, raggiungendo una trasversalità consenso tra i partiti politici e 55.000 adesioni di cittadini in 7 giorni su una petizione su change.org .2,3

Dato il passaggio da una società agricola a una moderna, in inverno meno persone soffrirebbero di luce solare ritardata al mattino presto, mentre durante il pomeriggio tutti i cittadini e le attività economiche sono pienamente operative, per cui il bilancio energetico complessivo si tradurrebbe in un minor consumo di elettricità in caso di luce solare invernale prolungata. In realtà, l’ora legale è stata introdotta per la prima volta per far fronte alla crisi energetica innescata dalle due guerre mondiali e rafforzata durante la carenza di petrolio degli anni ’70. In questi mesi, l’UE e il governo italiano stanno pianificando misure restrittive come l’abbassamento della temperatura di riscaldamento e l’accensione di un solo elettrodomestico alla volta, per cui ogni misura utile dovrebbe essere presa in considerazione.

Questo un editoriale uscito su Lancet in merito ai vantaggi di avere tutto l’anno l’ora legale

I dati ufficiali forniti dall’Agenzia italiana per l’energia (TERNA) riportano che negli ultimi sette mesi sono stati risparmiati 420 milioni di kilowattora di energia elettrica grazie all’ora legale, corrispondenti a 190 milioni di euro (prima dei picchi di prezzo del gas).

Negli ultimi quindici anni il minor consumo di elettricità legato all’ora legale è stato calcolato in 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati.3Il mantenimento dell’ora legale per tutto l’anno in Italia genererebbe almeno 500 milioni di euro di risparmio energetico annuo (a prezzi attuali del gas) e un taglio delle emissioni climalteranti stimato in 200.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Questo beneficio corrisponde a 6 milioni di alberi di nuova piantumazione all’anno (considerando che ogni albero assorbe 10-30 kg di CO2/anno), con conseguenze positive sulla salute umana. Ulteriori benefici per la salute sono attesi dalla riduzione del particolato prodotto dagli impianti di riscaldamento e dai veicoli, utilizzato più frequentemente quando fa buio.

In questo modo, l’Italia potrebbe in parte bilanciare il ritardo nell’uscita dal carbone e la riattivazione delle sue più grandi centrali a carbone a causa della scarsità di gas.

Inoltre, le persone non proverebbero disagio a causa del doppio passaggio dall’ora solare all’ora legale (es. perdita di ore di sonno, rivalutazione del ritmo circadiano ecc.), che è stato ritenuto molto negativo dall’84% dei cittadini nella consultazione pubblica precedente Voto del Parlamento Ue.

Allo stesso tempo, non sono disponibili dati conclusivi sugli effetti negativi sulla salute legati all’ora legale (se presenti), specialmente nei paesi con fuso orario unico.

Nel 2018 il Parlamento europeo ha delegato a ciascuno Stato membro dell’UE la scelta se adottare permanentemente l’ora legale o invernale, mentre gli Stati Uniti d’America si preparano all’adozione permanente dell’ora legale.

Il 15 marzo, il Senato degli Stati Uniti ha approvato il “Sunshine Protection Act” (che necessita ancora della ratifica del Congresso degli Stati Uniti e del Presidente Biden), che prevede il passaggio all’ora legale permanente a partire da novembre 2023. Negli Stati Uniti sono stati pubblicati dati positivi a seguito della proroga temporanea di 4 settimane DST nel 2007, finalizzato al risparmio sui costi energetici. I confronti diretti con gli anni precedenti hanno rilevato che l’estensione dell’ora legale di 4 settimane negli Stati Uniti ha comportato una riduzione media del 7% delle rapine rispetto ai dati dell’FBI 2005-2008, con picchi del -27%.

Questi risultati sono stati principalmente attribuiti al rinvio di un’ora del crepuscolo invernale, che corrisponde all’ora in cui le persone di solito lasciano il posto di lavoro/le scuole (16:00-17:00), essendo più esposte ai crimini facilitati dal buio. I costi sociali evitati attribuibili alla ridotta incidenza delle rapine sono stati stimati fino a 59 milioni di dollari solo per l’anno 2007, con un risparmio aggiuntivo di 240 milioni di dollari dovuto alla minore frequenza degli stupri.

 A questi costi sociali evitati vanno aggiunti i risparmi energetici che inizialmente hanno innescato l’iniziativa temporanea statunitense, che – in caso di adozione dell’ora legale permanente – potrebbero essere 20 volte maggiori di quelli osservati per l’estensione di 4 settimane del 2007. Il nuovo governo italiano così come altri paesi dell’UE dovrebbero eventualmente considerare l’estensione dell’ora legale all’interno delle misure da adottare per risparmiare sui costi energetici”.

(Italy towards permanent daylight saving time? Expected benefits for health, climate and society – The Lancet-  08 ottobre 2022- DOI: https://doi.org/10.1016/j.lanepe.2022.100526)