21 settembre giornata mondiale dell’Alzheimer, il tipo più comune di demenza, nelle persone di età pari o superiore a 65 anni.
Una malattia neurodegenerativa, subdola, che porta progressivamente alla compromissione delle funzioni cognitive e comportamentali quali la memoria, il linguaggio, la comprensione, l’attenzione ed il ragionamento.
Circa il 70% del rischio di sviluppare l’Alzheimer, può essere attribuito alla genetica. Tuttavia, fattori acquisiti come malattie cerebrovascolari, diabete, ipertensione, obesità e dislipidemie aumentano il rischio di sviluppo della malattia.
Oltre alla dieta altri fattori di rischio sono legati , al sistema immunitario, alla funzione mitocondriale, all’esposizione ai metalli e alle infezioni.
Ad oggi non esiste né un test predittivo, né una cura, sebbene alcuni trattamenti possono migliorare la sintomatologia.
La diagnosi precoce avvantaggia il paziente nel trattamento efficace di questa malattia, trattamento che comprende aspetti medici, psicologici e assistenziali.
Il sostegno familiare e sociale gioca un ruolo fondamentale nella qualità della vita del malato di Alzheimer.
I sintomi del morbo di Alzheimer, dipendono dallo stadio della malattia
Il sintomo iniziale più comune è l’amnesia caratterizzata dalla perdita di memoria a breve termine.
Seguono poi l’aprassia, cioè la perdita della capacità di compiere atti volontari e finalizzati, nonostante l’integrità della funzione motoria, e l’incapacità di parlare o capire il linguaggio (afasia).
I malati di Alzheimer perdono anche la capacità di riconoscere gli oggetti e di utilizzarli in modo corretto, hanno difficoltà sia a parlare che a capire il linguaggio e quindi col tempo diventa sempre più difficile comunicare con il malato, hanno bruschi e frequenti cambiamenti di umore.
Nelle fasi intermedie e tardive sono comuni anche sintomi neuropsichiatrici come apatia, ritiro sociale, disinibizione, agitazione, psicosi e vagabondaggio.
E’ importante prendere consapevolezza dell’Alzheimer e poiché finora non esistono né una prevenzione né una cura efficaci per la demenza, è bene prestare sempre più attenzione alla prevenzione di questo gruppo di malattie, in particolare curando la dieta e gli stili di vita.
Sedentarietà, obesità, alcol e fumo e cattive abitudini alimentari, che portano allo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche, aumentano significativamente il rischio di demenza.
Studi hanno evidenziato come una dieta mediterranea ricca di antiossidanti, fibre e acidi grassi polinsaturi omega-3 può invece avere un effetto protettivo sul processo neurodegenerativo. È stato dimostrato anche l’effetto benefico di molti nutrienti sul decorso del morbo di Alzheimer. Tra questi: glutatione, polifenoli, curcumina, coenzima Q10, vitamine B6, B12, acido folico, acidi grassi insaturi, lecitina, UA, caffeina e alcuni batteri probiotici.
La giusta quantità di sonno ed impegno in attività fisiche, mentali, sociali e ricreative rappresentano ulteriori ed importanti fattori di prevenzione.
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